C’è del nuovo che non è “anzi d’antico” allo Ristorante Shalai Siciliano Contemporaneo di Valletta Cambiaso in Albaro, a Genova. Giovane lo chef, Marco Carlucci, e giovani sono i fratelli Di Marco ” Don’ Cola” Fortunato e Vincenzo. Anche se poi “antichi” lo sono già per la decennale militanza nel panorama gastronomico all’ombra della Lanterna
E non poteva che rinnovarsi , con il cambio di stagione, il menù di Shalai che, a breve, sarà possibile degustare anche nell’ampio parco di Valletta Cambiaso. Un valore aggiunto, quando le temperature conciliano all’esclusiva cena immersi nel verde.
Un menù che, per l’onestà che dobbiamo a chi ci legge, non abbiamo ancora assaggiato nella sua accattivante, e perchè no, coraggiosa proposta. Ma che vogliamo, invece, presentare come novità ai lettori di Zena a Toua.
Novità, certo, ma dentro a questa articolata carta , troviamo parecchia della storia dello Shalai con le sue proposte di territorialità storicamente cara ai fratelli Di Marco. Cuore pulsante di questa proposta il “1313 km”: tanti quanti sono i chilometri che separano la patria d’elezione dei “brothers” dal loro paese natio in Sicilia.
Una misura che trova spessore nelle proposte che compongono il menù con gli immancabili ricci di mare e spaghettone Bio Felicetti, la “muddica” e prezzemolo. Chiude questa proposta, comunque tutta da gustare, il “cannolo siciliano”: altrimenti non saremmo allo “Shalai”.
Altra proposta in degustazione un più classico “A modo mio” che impegna lo chef in un patto con i commensali: cinque portate al buio scelte da Marco Carlucci.
La carta , come dicevamo , è assai complessa con declinazioni al pesce ma interessanti variazioni , tutte da scoprire, per quanto riguarda la terra. Un palcoscenico particolare per i dolci va assolutamente riservato insieme all’applauso finale.