Dal suo esordio il Santamonica di Lungomare Lombardo si segnala come un locale ad alta creatività. In questo ultimissimo periodo, pare proprio aver intrapreso un percorso definitivo. Lo ha fatto  collocandosi come un ristorante ad altissimo valore aggiunto di accoglienza e con una scelta , in carta, più rigorosa, meno pindarica. Scelte all’insegna  di grande solidità qualitativa senza rinunciare a  quei passaggi di alta cucina che lo hanno sempre caratterizzato. La scommessa è in divenire, con una cucina che lascia intendere di essere in grado di mettere in tavola altre promesse.

Santamonica

Come sempre grande attenzione alla qualità del pescato nella carta stilata da Monica Capurro e dal marito Andrea Giachino, come sempre pronti a portare in tavola innovazione attenza al territorio. Interessante l’opzione fornita al cliente di assemblare, elemento per elemento, il proprio “crudo” di mare. Resta, tuttavia, la proposta del locale ricca come da tradizione. Torna in carta il riso, abbandonato per un lasso di tempo, dove si abbinano classici gusti liguri ad una prescinseua, tradizionale cagliata genovese, realizzata in proprio. Ripensata la frittura diventata 2.0, senza avvenirismi, molta sostanza e scevra di alcune “spinosità”.

Come sempre la carta dei vini, dove Monica Capurro è protagonista, è di spessore elevato con molte etichette, ancora una volta parliamo di territorio,  e con gradevoli excursus sulle produzioni di nicchia, Come sempre ci piace sottolineare una selezione  di autentici vini eroici, prodotti in condizioni orografiche  che fanno definire tale l’impegno di chi si cimenta.

Santamonica

Insomma molte delle buone abitudini, al Santamonica, sono rimaste invariate. Ma dal mare sembra spirare un vento nuovo che approda fin sulla scenografica terrazza  di questo locale. Sembra una nave con la sua prua disposta al miglior vento.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.