santamonicaVai al Santamonica di Monica Capurro e Andrea Giachino. Entri con la precisa idea di gustare il loro crudo di pesce freschissimo. Ci sono  i gamberi di Santa rossi e viola a stendere tappeto agli altri componenti che intonano inni alla freschezza. E ti stupisci poco e nulla, perché, a dirla tutta, ci sei anche abituato. Ti godi la tua parte e c’è poco da aggiungere. Poi, inizi a scorrere il menù e l’occhio si sofferma agli sfiziosi e ti incuriosisce quel “Bao” che non conoscevi. Logico andare all’assaggio forte di una sensazione e nell’intento di conoscere queste nuove proposte che, mano a mano, fanno capolino all’interno di quella confortevole nuvola si gusto che sta diventando sempre più il Santamonica. santamonicaTrattasi, in estrema sintesi, di un gradevolmente morbido panino al vapore con straccetti di pancia di maiale cotta a bassa temperatura. Il colpo di teatro è l’inserimento dell’ostrica grigliata arricchita da sentori, quasi old wild west, di salsa barbecue affumicata. Il risultato finale è eccellente, soprattutto all’assaggio verticale dove i gusti rimbalzano con grazia prepotente invadendo l’intero arco palatale. Gradevolissimo il servizio perché il panetto è adagiato su una sorta di pentola scrigno che non è la giara di tesori seppellita dove cade l’arcobaleno, ma contiene della patatine di taglio circolare che inducono ad una certa gioventù del piatto. Complimenti: nel nuovo orizzonte del Santamonica c’è un Bao che sarà difficile dimenticare.

 

santamonica

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.