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Ristorante Teresa dal 1968: il “buono” di essere famiglia

ristorante Teresa dal 1968Ogni volta che ti trovi a narrare qualcosa del Ristorante Teresa dal 1968 vieni coinvolto in una sfera di emozioni che non sono semplicemente gustative ma che investono le “papille” del cuore. Quelle che trasmettono le emozioni che passano dal cibo alle mani, ai pensieri, alle storie di chi, quei cibi, quelle portate, le pensa, le confeziona, le propone con amore e sentimento. Quelle sensazioni che solo una famiglia può trasmettere. Allora, questa famiglia, abbiamo deciso di raccontarla. Così, senza scomodare cantori illustri ed eccellenti guide, ci siamo fatti portare per mano da chi la conosce molto bene e che, mentre  ce la racconta, ha il viso illuminato da sincera passione.

Ogni racconto ha un “io narrante” e il nostro è Martina Buscema. Ormai, chi conosce Teresa ha imparato ad apprezzarla prima, durante e dopo, la bellissima avventura de “L’esperienda delle emozioni”, triade di gusto e cibo proposta in tre azzeccate serate all’insegna della classe e delle portate  sopraffine, degli accostamenti garbati. Martina è la figlia di chef Tina Cosenza ma lei vuole iniziare da una figura diversa da quella della mamma di cui poi parlerà con parole di miele. ristorante Teresa dal 1968E’ zia Mariella ad attraversare in modo importante la vita di Martina <<Mariella è per me un punto di riferimento unico. Io amo la sala, l’incontro, come lei che è il nostro “sorriso”, la nostra maitre: non ho assimilato la passione della cucina di mamma. Mi rivedo molto in Mariella, anche perchè con lei ho iniziato un bellissimo percorso legato al vino. Spesso andiamo insieme a degustazioni e mi sta trasmettendo tutto il suo sapere in un settore che sento sempre più mio. Insomma: sto studiando da zia…>>
E mamma Tina come l’ha presa..? << Bene, bene…Io la amo come chef perchè ogni giorno mi trovo a confrontarmi con le sue creazioni. Amo proporle e raccontarne la loro bellezza, i colori e i profumi. Ma mamma ci ha sempre coinvolti, sia me che mio fratello Davide, facendoci comprendere quale sia l’impegno di chi ha scelto un’attività gratificante ma non facile. Lo ha fatto facendoci comprendere quelli che sono i meriti del cuore: sia quando si cucina, sia quando ci si confronta tra figli e genitori.>>
Restando nella stretta cerchia della famiglia...<<Come potrei non avere un pensiero bello per papà Emilio. Lui lavora da sempre come rappresentante di caffè, ma è sempre al fianco di mia madre . Lui l’appoggia in tutto quello che fa e in ogni suo traguardo c’è anche lui. Penso che essere sposati con uno chef voglia dire sposare anche il suo lavoro . Papà, questo lo ha fatto dal primo giorno . In ogni serata speciale, di recente è stato in occasione della serata del cappon magro, lui c’è, a fare il tifo per noi.>>

Ci hai detto di tuo fratello Davide…<<Lui è in sala con me, ha fatto studi economici ma senza ombra di dubbio è più portato nella cucina e quando può aiuta la mamma nella creazione di piatti e menu, ha un flusso decisamente creativo. Penso proprio che troverà il suo ruolo come io ho trovato il mio. Ma entrambi percepiamo molto bene fino a dove è arrivato il ristorante in questi anni di successi crescenti. E siamo molto motivati a partire proprio da questi per crescere tanto e bene.>>

A proposito: ma in cucina ci sono due gemelle ? <<No, no: non sei il primo che ce lo dice. Mia zia Cinzia, che è la moglie di Tonino, e mia mamma Tina sono da tanto tempo insieme, gomito a gomito in cucina, che, probabilmente, hanno finito per assomigliarsi. Cinzia è davvero il complemento di Tina. Lei, in particolare, si occupa della piccola pasticceria: delle meringhe, dei pandolcini, proprio come quelli che stai degustando ora…[In effetti con il caffè il cronista ha ceduto alla dolcezza]. Ma non solo perchè anche il cestino del pane è opera sua e anche quella dei gustosissimi bijoux in bianco e nero, è un’idea sua.>>
Beh, un’avventura molto al femminile...<<Certo, ma poi c’è Tonino. Simpaticissmo e molto ricercato dai clienti. In effetti un po’ ci sopporta, mi vien da dire. Lui è l’uomo dei conti ma quando si cimenta nei cocktails si esprime davvero alla grande. Vuoi assaggiare il suo “Gin Toni”?>>
Ci sono poi i “cuccioli” di famiglia <<Esatto: sono tre. Sono i figli di Cinzia e Tonino…Sofia che ha 18 anni, Filippo di 16 e Gabriele di 13. I primi due sono già coinvolti nella vita del ristorante, il più piccolo non vede l’ora.>>
ristorante teresa dal 1968Una famiglia che non è composta solo da voi << Per noi fanno parte della famiglia…In cucina c’è Lorenzo che è del 2001: l’unico uomo. E’ arrivato da noi come stagista e si è fermato. In sala con me c’è Carola, 19 anni, molto brava e comunicativa. Siamo giovani, io ho 22 anni, e vogliamo crescere molto, bene e insieme.>>
Beh: davvero un bel ritratto per questo Ristorante Teresa dal 1968 <<Grazie, ma ancora più bello se osservi le foto appese ai muri del locale. Le ha scattate, negli anni, Laura Guida, la nostra fotografa di sempre. Bravissima a cogliere, ormai, le più sottili sensazioni della nostra attività, della nostra famiglia.>>

Quando il cronista termina di scrivere un pezzo non sa mai quanto e come abbia saputo interpretare il pensiero, le emozioni di chi a lui si è riferito. Resta sempre un sottile dubbio, qualche incertezza. Non gli accade in casi , come questo, quando la mano che batte sui tasti è guidata da un pensiero bello. Questa volta è andata proprio così, parlando di Ristorante Teresa dal 1968.

 

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