Nell’anno della pandemia, abbiamo scelto la pasta un po’ ovunque in tutto il mondo con un consumo medio pro capite che negli Usa si attesta a 9 Kg l’anno e in Germania a 3,5 Kg. Secondo una ricerca internazionale 1 persona su 4 ne ha aumentato il consumo durante i mesi di lockdown, scegliendola come “piatto del cuore”, buono, sano, pratico e sostenibile. Pasta e felicità: giusto connubio nel piatto e tante buone ricette.
tipi di pasta, pasta e felicitàDalla scienza arriva la spiegazione di tanto successo. Le nostre papille gustative sono “programmate” per amare piatti a base di pasta come carbonara o spaghetti al pomodoro. Inoltre, una forchettata di pasta attiva gli ormoni del benessere che ci danno felicità.
La pasta piace anche perché il suo consumo favorisce la sintesi di insulina, che, a sua volta, facilita l’assorbimento del triptofano. Questo è l’amminoacido precursore della serotonina, che regola la sensazione di benessere. Insomma, la pasta accende meccanismi che agiscono sul nostro umore, rendendoci più felici.
Se poi la pasta è cotta al dente, non solo è più buona, ma anche più digeribile. La pasta, in tutte le sue varianti (tradizionale o integrale) ha un basso indice glicemico, ma la cottura “giusta” riduce ulteriormente il picco dell’insulina. La digestione diventa più lenta, così come l’assorbimento del glucosio che compone l’amido: il risultato è un indice glicemico inferiore. Per questo viene consigliata in tante diete ipocaloriche e ai diabetici.
Insomma “La pasta è un alimento gratificante e mai punitivo. Secondo gli esperti.un comfort food ante litteram, che, specie se consumato nel quadro di un’alimentazione mediterranea, può essere il veicolo per rendere la nostra alimentazione completa ed equilibrata”.

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