Sestri Ponente è un posto che riserva sempre sorprese per quanto riguarda la ristorazione. In via D’Andrade, che poi sta a fianco di Via Sestri, c’è L’Ostaia da u Neo. Ci metti piede dentro e vieni catapultato in un’altra dimensione: la sincera tradizione.

Dietro il bancone da “ostaia” c’è Fabio Ricchebono che si accinge a festeggiare il decimo anno di questa avventura. <<Sono qui da nove  anni, dopo quasi vent’anni di “posto fisso” – attacca Fabio tra una una mescita e l’altra – Ero capo negozio nei supermercati Basko. Ho preso la qualifica professionale di Sommelier con l’ “AIS” e ho iniziato a cercare un locale per  dar sfogo alla mia passione: il vino>>.

Dal 1922 in via D’Andrade

Gente che va e gente che viene all’ Ostaia da u Neo.  Non solo da Sestri perché il locale, ormai, è conosciuto e riconosciuto a livello cittadino. E dietro il bancone il racconto di Fabio continua: <<Ho trovato questa osteria “senza cucina”, così era la denominazione ufficiale. Una delle più antiche di Genova, tanto che la prima licenza è del 1922 ma , l’ultima nel cuore del centro storico sestrese>>.

Ti guardi intorno e riconosci l’anima di questo locale: << La classica bettola da bicchierino – e qui Fabio si accalora – Trasformata da me in una calda enoteca con musica dal vivo, una vera e propria house of blues. Negli States si potrebbe definire “jouke joint”>>. Dalla via Emilia al West, cantava Guccini: da via D’Andrade alla Highway, per chi ha fatto un scommessa di gusto da queste parti.

Tanto blues all’ Ostaia da u Neo

L’ “Ostaia” come punto di aggregazione: <<Da oltre un anno ho scelto di fare meno musica.  Effettivamente era troppo: un paio di  concerti alla settimana, oltre 300 eventi in 7 anni. I costi erano eccessivi. E non sempre la risposta del pubblico era positiva. Adesso un concerto ogni due settimane, con band locali, qualche cantautore importante e ovviamente tanto blues>>. Come dire che l’osteria è il Paradiso in terra se qualcuno ha detto che il Paradiso è l’osteria del cielo.

Vino e passione

Il vino, la passione di Fabio Ricchebono che non si sottrae di certo.  Se c’è da raccontare di cosa e quanto si possa trovare nel locale di via D’Andrade, lo fa sempre con piacere: <<Ho circa 200 etichette di vini, con particolare attenzione ai vini liguri. MI piace far girare la proposta dei vini a bicchiere, tanto che ogni due settimane, venti giorni si cambia proposta>>.

Vino ma non solo perchè i gusti, ormai , si sono evoluti e differenziati: <<Da circa un anno ho allargato l’attività a birreria, grazie al birrificio artigianale di Ovada “Henquet 07”. Ho un bell’impianto spina con 5 vie. Oltre ad una cinquantina di birre artigianali e speciali in bottiglia e poi ancora – Completano l’assortimento selezioni importanti di rum caraibici, whiskey americani e italianissime grappe>>.

Tra le proposte dell’ Ostaia da u neo  pranzi, cene e aperitivi con un bell’ assortimento  di panini e taglieri, ma anche  selezione di salumi e formaggi per lopiù liguri.

L’”Ostaia” è diventata anche punto di riferimento oltre che per musicisti anche per gli amanti della poesia. Si organizzano infatti spesso dei readings, e presentazioni di libri.

E’ il momento del saluto con il calice in mano a brindare a questo decennio che tra poco arriverà: << Passione, tradizione, qualità e cultura – ci sciorina la sua formula Ricchebono – che poi conclude << Ho sconfitto così la crisi che mi aveva azzannato le caviglie qualche anno dopo che avevo iniziato la mia nuova avventura lavorativa. L’anno prossimo festeggerò i 10 anni di attività>>.

Ci saluta così, con il tintinnio del vetro reso ambrato dal vino, Fabio Ricchebono mentre un vecchio manifesto dell’Asinello, classico genovese, ci riporta immagini di una Sestri che fu.

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