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Nasche: non solo una località dice Mauro Salucci

Nasche Dopo l’anno 641 Genova fu espugnata da Rotari, Re longobardo. La città venne germanizzata e si eliminarono i giovani maschi che resistevano per obbligare (col passare del tempo) le vedove a rimaritarsi con i soldati longobardi e fare nascere sudditi di sangue misto, metà longobardi e metà genovesi.
Il paese di Bavari fu un esempio di arimannia longobarda, in cui i maschi frutto di questa unione di sangue divenivano una colonia bellica e controllavano le alture della città. In valle Sturla esiste ancora una località chiamata Nasche. “Naschen” in lingua germanica significa “mangiare con golosità dolciumi”. Nella zona esisteva un castagneto secolare, che dava grossi e gustosi marroni. All’epoca non esisteva la canna da zucchero e il miele era carissimo, le uniche cose dolci e a buon mercato erano le castagne, che venivano raccolte dai bavaresi come reliquie. Più avanti, nel 1128, il Comune di Genova intimava al borgo di Bavari di consegnare ogni anno 12 “mine” di castagne raccolte nelle Nasche.

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