Luca Collami chef a “L’armatore” di Finale Ligure
Ripartire da Finale…”Dove eravamo rimasti?” ci chiede e si chiede Luca Collami mentre idealmente apre le porte di quello che è da poco il nuovo tempio laico della sua cucina.
Da non molto infatti, è ripartita la lunga marcia del gusto di questo “giovane vecchio” chef stellato. Riparte,alla grande, da “L’armatore”,nello splendido scenario di quella perla del Ponente che è Finale Ligure. Un’ impresa che è stata compresa e supportata all’istante dal giovane, ma già affermato imprenditore, Jacopo Foresti.
Stimoli nuovi sensazioni antiche a L’Armatore
E’ un Luca Collami pimpante quello che si offre all’intervista: “Stimoli nuovi, sensazioni antiche – esordisce lo chef che poi prosegue spedito – In questi mesi in cui mi sono guardato intorno [dopo la chiusura a fine anno del rapporto con il Capo Santa Chiara n.d.r.] non potevano bastarmi le lezioni di cucina, i viaggi in Africa ad insegnare la nostra cucina o i seppur gratificanti “quattro mani” con bravi e qualificati colleghi”
Cosa le mancava chef, forse il ricordo del mitico Baldin, dove lei celebrò la sua stella..?
A volte i silenzi valgono già come una risposta…In questo caso il silenzio dura anche un po’ di più…”Indubbiamente quando sono entrato per la prima volta a “L’armatore” ho provato sensazioni che già conoscevo – inizia a dire Luca Collami che poi rifinisce le sensazioni come uno dei migliori piatti- Mi hanno riportato subito a Baldin, a cominciare dalla stessa struttura a volte del locale, molto simile a quella di Piazza Tazzoli”.
(Baldin: storie di cucina trionfale)
Baldin: a volte ritornano
Ci sarà molto da fare?
“Voglio portare qui la mia cucina, quella che aveva caratterizzato, e mi aveva caratterizzato, Baldin. Non una semplice riproposizione, sia chiaro – ci tiene a precisare lo chef – ma un recupero di idee, stimoli e materie prime”.
Nel corso di un anno e mezzo di esperienza al Santa Chiara non c’era riuscito?
“No. lo dico in modo franco. Quel feeling con la mia cucina si era interrotto: per saperlo c’è voluto poco, per riconoscerlo magari un po’ di più – precisa Collami che sorvola sul perchè e sul percome non abbia funzionato: troppo concentrato sul futuro suo con “L’armatore”.
Comunque Baldin, come stella polare.
“Sto piano portando la struttura al livello che desidero, partendo dalla cucina dove,l’arrivo di ogni nuovo pezzo, di una partita di bicchieri, piuttosto che di sedie, mi suscita sensazioni positive…”
Ricordare, guardando ben dritto avanti
Ritorna alla memoria Baldin…?
Ma Collami su questo non ci segue: il filo della memoria è robusto, lungo ed intrecciato. Lo chef preferisce “ricordare guardando ben dritto avanti”.
“Mi stanno seguendo in questa intrapresa elementi giovani e validi, che
portano entusiasmo, ma anche grandi capacità professionali sia in cucina con me, ma anche in sala”.
Un ovvio, ma non scontato, ringraziamento ad un imprenditore come Jiacopo Foresti che ha allestito la nave come si conviene ad un vero “Armatore“
Un’ultima annotazione da Chef Luca Collami, prima di lasciarci. “Annesso al ristorante ci sono 13 stanze hotel marina charmings rooms…Piacevole, magari, per chi, da lontano, vuol venire a gustare la nostra cucina”.
Ripartire da Finale…Luca Collami è tornato.