A giudicare dalle foto che hanno scelto per presentare la serata che li vedrà protagonisti di un “quattro mani” si devono essere ispirati ad “Attenti a quei due”. Facce da protagonisti quelle di Davide Cannavino e Ivano Ricchebono pronti ad intrecciare la loro sapiente cucina duettando in punta di fornello. Tutto accadrà “one night” giovedì 10 febbraio da The Cook, lo stellato dello chef ospite fisso di “E’ sempre mezzogiorno” di Antonella Clerici.
<<La prima di un ciclo di serate a “quattro mani” che, ogni giovedì, porterà nel mio locale territori e protagonisti della cucina -dice Ricchebono. Prima serata e partiamo con Davide Cannavino perchè ritenevo giusto dare risalto al nostro territorio con uno dei suoi protagonisti. Proseguiremo con Giuse Ricchebuono, stellato del Vescovado di Noli. Ci sposteremo, poi a Chiusi, in Toscana, con Katia Maccari. Ognuno di loro preparerà piatti che possono essere considerati i loro cavalli di battaglia, che ne contraddistinguono i percorsi di cucina>>.
Davide Cannavino non nasconde la soddisfazione <<Sono contento di questa iniziativa nella quale Ivano Ricchebono mi ha piacevolmente coinvolto. Si tratta di un sicuro indice di una Genova che non dorme e che ha voglia di questo tipo di iniziative. Mi fa ancora più piacere – prosegue Cannavino dicendo che – Pur essendo un po’ fuori dai radar della ristorazione intesa in senso classico, mi accorgo di avere ancora un piacevole seguito. Al momento, ma solo al momento ribadisco, mi sto occupando di una cucina che non vive di un momento di ristorazione tradizionale. Per l’occasione preparerò un piatto vegetale e un piatto a me moto caro essendo stato uno dei primi a realizzarlo a Genova: la lepre alla Royale>>.
E a chiudere Ricchebono aggiunge un po’ di piccante alla discussione. Il patron e padrone di casa ha qualcosa da aggiungere <<Ritengo che il pubblico voglia e sappia comprendere il valore di iniziative come queste che tendono ad avvicinare le persone alla cucina gastronomica mantenendo su livello di prezzo competitivi. Reputo che questo sia un bel banco di prova perché la gente vada al ristorante evitando la solita tiritera per cui “A Genova non succede mai nulla”. Un po’ come nel calcio dove, magari dopo la campagna acquisti, i tifosi non vanno allo stadio a sostenere la loro squadra. Occorre che il pubblico, anche nel nostro settore, risponda alle sollecitazioni in modo più convinto rispetto a quello che sta facendo fino a questo momento>>.
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