IL PESTO È BUONO… E PUÒ VOLARE
La notizia è di quelle che riempiono di gioia i genovesi che vivono lontani dalla Lanterna. Ma farà felici anche i turisti desiderosi di portarsi a casa un pezzetto di Liguria. Pesto genovese buono, pesto in aereo.
Dal 1° giugno in avanti, chi parte da Genova potrà tenere nel proprio bagaglio a mano i vasetti di pesto genovese. Vale per quello artigianale o commerciale, anche in quantitativo superiore ai 100 ml previsti dalla vigente normativa.
Basterà applicare l’etichetta
Basterà applicare l’etichetta realizzata per il progetto Il pesto è buono. L’etichetta è reperibile nei negozi convenzionati o nelle biglietterie dell’aeroporto al costo di 50 centesimi. Il ricavato verrà devoluto alla onlus Flying angels, specializzata nel trasferimento di bambini gravemente malati.
L’iniziativa è unica nel suo genere. Infatti è la prima volta che un prodotto alimentare contenuto in vasetti superiori ai 100 ml può viaggiare in cabina.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Ascom, Aeroporto di Genova ed Enac. Lo scopo è quello di promuovere il pesto come testimonial delle eccellenze enogastronomiche liguri nel mondo e, nel contempo, di sostenere Flying angels.
La normativa finora ha costretto i viaggiatori a separarsi dagli amati vasetti prima di poter accedere al gate. <<Questo comportava che ogni anno rimanessero a terra circa 500 barattoli – come ha spiegato Marco Arato, presidente di Aeroporto di Genova – un grande spreco, quindi, ma anche un danno di immagine e un’occasione mancata per promuovere le nostre eccellenze».
Da lì l’idea del progetto Il pesto è buono con la revisione del regolamento. Revisione delle regole, che farà volare i barattoli di pesto genovese, opportunamente etichettati e sottoposti a brevi controlli, in cabina col proprietario. Adesso si può davvero dire che il pesto è buono: tanto da “spiccare” il volo. Complimenti al pesto genovese: un pesto in aereo.
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