Cristina Capacci, giornalista televisiva genovese, ora è negli Stati Uniti. Per Zena a Toua ci racconterà come viene vissuto il “food” negli States. Ogni settimana i suoi reportages esclusivi dagli Usa. A raccontarci la Liguria del cibo Oltreoceano.
Non sono mai stata una gran fan di Halloween. Non amo particolarmente mostri, scheletri, streghe e maschere varie, già mal digerisco Carnevale. Ma qui in America Halloween e’ tutta un’altra cosa. Gli americani tengono tantissimo a questa festa e,nonostante i preparativi vadano avanti per un mese, e’ solo il 31 ottobre che gli addobbi danno il meglio di sé.
Durante il mese di ottobre Boston si è preparata per bene alla festa finale, dove in quasi tutte le zone della città c’è stato un fiorire di “cimiteri” urbani, di mostri orribili e di tantissime persone fuori dai propri palazzi a distribuire dolcetti a tutti i bambini. Il vicinato, nella mia zona, si e sfidato a colpi di travestimenti e dolciumi per i più piccoli. Dentro ai cestini a forma di zucca e’ passato di tutto, commestibile e non, caramelle a forma di bara, ciupciups con sembianze di scheletro o cioccolatini con ripieno di zucca .
In quanto a packaging e dolciumi inqualificabili, gli americani onestamente sono tra i migliori e sotto le feste danno il massimo. Per non parlare poi della loro efficienza dopo eventi di questo genere. Un Halloween genovese? Mica tanto…
Io la mattina successiva uscendo di casa avrei voluto mugugnare, anche solo un po’, per la sporcizia del day- after. E invece era tutto tirato a lucido, non c’era più traccia di zucche o notte di bagordi, nessuna carta di caramella o “resti” di mostri . Persino le foglie secche erano accostate agli angoli delle strade…Roba da non credere, e io sono rimasta a corto di mugugni! Insomma, niente Halloween genovese. Saranno stati i vampiri?