Mauro Salucci è nato a Genova. Laureato in Filosofia, sposato e padre di due figli. Apprezzato cultore di storia, collabora con diverse riviste e periodici . Inoltre è anche apprezzato conferenziere. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive di carattere storico. Annovera la pubblicazione di “Taccuino su Genova” (2016) e“Madre di Dio”(2017) . Ultimo è arrivato “Forti pulsioni” (2018) dedicato a Niccolò Paganini. SALUCCI SUL WEB
Fino al Milletrecento erano ben tre le fabbriche alimentari che producevano il garum genovese, una salsa di pesci fermentati adorata dai Romani nei loro banchetti.
Tanto hanno scoperto anni fa due studiosi nostrani, il Prof. Paolo Aldo Rossi e la Professoressa Ida Li Vigni che nel loro libro “Gola, mater amatissima” scrivono del predominio genovese di questo tipo di preparazione esportata da tre centri di produzione della città in tutto il mondo. Una preparazione che a qualcuno può far storcere la bocca ma che è sempre stata considerata una vera leccornia nei banchetti degli Antichi e in quelli medievali. Poi alcune notazioni “… dalla caduta dell’Impero Romano al mille e trecento circa, anche i ceti più bassi della popolazione potevano contare su un’alimentazione tutto sommato sufficientemente calorica basata soprattutto su pasta, pane, ma anche su una quantità discreta di carne, che arrivava in tavola almeno due volte la settimana. I veri problemi di alimentazione iniziarono con la peste del 1348 (quella descritta da Boccaccio) che rappresentò uno spartiacque dal punto di vista della gastronomia e della dieta”. Il garum si preparava buttando in un recipiente le interiora dei pesci che si volevano adoperare e mescolandovi pezzi di pesci o pesci minuti; si otteneva così il liquamen, una poltiglia che si esponeva, affinché fermentasse, al sole, rivoltandola più volte. Quando la parte liquida si era molto ridotta, s’immergeva in un recipiente pieno di liquamen un cestino; il liquido che vi filtrava dentro era garum, e veniva conservato in anfore nelle cantine. Il garum genovese era costosissimo.
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