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Damigiana e vino sfuso: il racconto di Mauro Salucci

Damigiana. In genovese damixann-a. In inglese demijohn. Per quanto riguarda l’italiano e l’inglese, l’origine del termine deriverebbe dal francese “Dame Jeanne” (Dama Giovanna). Curiosità. In inglese scherzosamente la bottiglia viene chiamata Lady Jane. Il genovese damixann-a, così come il francese Dame jeanne, deriverebbe invece dal provenzale dama – jano. L’interpretazione giocosa di dama Giovanna è spesso motivo di disputa fra studiosi, taluni dei quali farebbero provenire la damixann-a da una derivazione dell’arabo “damagan” (recipiente).

In Liguria, come in altre regioni quali l’Emilia, deficitarie di quantitativi di vini che rendessero soddisfazione al fabbigogno cittadino, nacquero parecchi negozi di bottai e di vino sfuso che avevano come riferimento i fornitori della Toscana ed in particolare del Chianti. Uno di questi era l’attuale sede del Gran Ristoro, in Sottoripa, acquistato da Gino Bartali con i primi proventi delle vittorie ciclistiche come fiascheria e mescita di vini toscani.

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