Dacci oggi il nostro pane quotidiano dice Alberto Podestà

“DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO”
E’ la frase per eccellenza, l’emblema, il manifesto del Welfare Sociale di qualunque matrice, religiosa o laica che sia.
Al di sopra di qualunque altra esigenza l’umanità ha sempre e purtroppo continua a farlo, patito il bisogno di sfamarsi.
Prima ancora di curare gli ammalati mecenati e ordini religiosi hanno sopperito per lungo tempo agli Stati nel sfamare i più bisognosi.
Il cibo quindi come sostentamento primario spesso legato all’ospitalità.
Organizzazioni umanitarie ai massimi livelli come FAO o UNHCR, governative e non governative ma anche semplici circoli parrocchiali o volontari laici che hanno la vocazione di essere protagonisti in questa lotta di civiltà.
Caritas, Comunità di S.Egidio, Banco Alimentare, S.Vincenzo De Paoli, Pane Quotidiano, Robin Foood tanto per citarne solo alcune che ogni “Santo Giorno” sono impegnate.
Accanto a loro la primaria disponibilità di operatori commerciali della grande distribuzione (raccolta alimentare, spesa sociale…) ma anche piccole botteghe o laboratori artigianali (spesa sospesa), contributo senza il quale tutto sarebbe più difficile.
In questa corsa al solidale come non menzionare la produzione che in buona parte agisce in proprio e nel più intimo atteggiamento.
E dei ristoratori non vogliamo parlarne? E di quanti tra loro ogni giorno al termine dei loro lavori confezionano portate per i loro protetti.
Ma in questa giusta battaglia anche progetti come la gestione di collettività di recupero sociale quali comunità o case circondariali.
Qui sempre più spesso “l’economia carceraria” trasforma la semplice gestione interna delle mense in strutture produttive per poi distribuire anche in e-commerce il frutto del loro lavoro.
Capacità di reddito, ma ancor di più un senso compiuto del reinserimento sociale.
Chiudo e scusate Amici se l’ho fatta un po’ più lunga del solito ma mi sentivo proprio di farlo, il mio modo di dire GRAZIE a tutti voi impegnati malgrado l’umanità continui a dare segnali malvagi.
Buona Cucina