Quando si tratta di un atto d’amore, vale la pena di ripetersi. Parliamo della trattoria “DA GIANNA”, in vico delle Camelie. Non è che non ne abbiamo già parlato della sua cucina d’autore, ma oggi è di atmosfere che vogliamo parlare.

 

 

 




 Quelle che questo locale è in grado di creare. Le ha tutte le caratteristiche questa antica trattoria per sapere di sapori di Genova. E’ uno scenario, un palcoscenico  dove non si recita a soggetto. Non potresti con “La Tina” che ti  rimette in riga subito, con il suo fare apparentemente burbero ma profondamente genovese.
Un locale, di questo vogliamo parlare, che ha le sue magie. Che sono di cibo, certo. Il tris di primi è una prerogativa che sta “Da Gianna”. Pesce e pasta come nelle tradizioni migliori si sposano per il benessere dell’anima e del corpo. E’ quasi una commedia che si tramanda di generazione in generazione perché l’accoglienza al banco è delegata alla giovane nipote Marika, effervescente come i suoi vent’anni, ma determinata come pochi.

 

Allora è storia di cibo, certo, e cosa volete che sia. Ma “Da Gianna” non vieni mica solo a mangiare, ci vieni per vivere una storia, una messa in scena. Che poi può virare su un piatto d’acciughe splendidamente impanate ma anche su storie di cibi e di materie prime finemente ricercate.  Oppure muscoli, di stagione, selezionati per il cliente. Perché è lui che bisogna soddisfare e ci riesce, eccome ci si riesce.

 

 

 




C’è intimità in questo ristorante che sta in un vicolo della parte bella della città. Lontano quanto vicino ai clamori del Porto Antico. Un posto che è bello ritrovare perché sta in vico delle Camelie e dei fiori ti pare sentire il profumo.
E poi è anche storia di esperimenti, di creme mai una uguale all’altra: “Assaggi un po’ questo” secondo l’estro del momento. E sa di crema, di panna e di cose buone questo dolce che ci voleva per concludere un pasto dell’anima.

 

 

 

 

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