Cristina Capacci, giornalista televisiva genovese, ora è negli Stati Uniti. Per Zena a Toua ci racconterà come viene vissuto il “food” negli States. Ogni settimana i suoi reportages esclusivi dagli Usa. A raccontarci la Liguria del cibo Oltreoceano. 

I  pasti pronti sono stati definiti dall’economista del Financial Time, Tim Hardford, come una delle 30 invenzioni che hanno cambiato il mondo. E Negli  Stati Uniti lo e’ stata davvero. Alcune statistiche dicono che le donne americane trascorrono circa 45 minuti al giorno in cucina per preparare i pasti e  il lunch viene consumato di corsa e spesso da soli.

scatolameLa cultura del cibo e’ diversa dalla nostra,non solo nei gusti e nelle preparazioni, ma anche nel consumo che del cibo si fa. I pranzi in famiglia sono “roba da italiani” (dicono qui) e la convivialità’ del mangiar in compagnia non e’ basilare come lo e’ in Italia. Si punta al cibo pronto.

Il mercato dei pasti pronti infatti in America vale circa 11 miliardi di dollari con una crescita annua del 10% e il business del fast food e’ in continua evoluzione. Nel banco surgelati, come ho già raccontato, il pasto pronto e’ un must ma anche negli altri scaffali c’è l’imbarazzo della scelta. Io sono rimasta  inorridita parecchie volte davanti alla fantasia dei preparati a stelle e strisce. La pasta e’ l’indiscussa protagonista degli orrori in barattolo o in scatola. I macaroni e cheese sono  onnipresenti in “comode” confezioni che a volte si possono inserire direttamente nel microonde con tanto di scatola di cartone e senza acqua. Una volta mi sono soffermata un po’ di tempo davanti a queste “prelibatezze” allo scopo  di vedere se ne venissero acquistare a sufficienza da giustificare interi scomparti dedicati. Ebbene… ne comprano davvero tante e siccome ci sono spesso offerte “invitanti” i carrelli sono pieni di scatole di pasta al formaggio. Il trionfo del cibo pronto.

Anche il pollo e’ una pietanza molto usuale da consumare in busta e le ricette del sud est asiatico incontrano perlopiù’ il gusto degli americani che davanti a un chicken masala nel sacchetto sottovuoto non sanno dire di no.  Se poi il food box e’ con pasta e carne insieme in un unica portata l’affare è assicurato.

Il pasto pronto negli anni e’ cambiato molto e nell’ultimo decennio ogni supermercato di Boston ha istituito un reparto “pseudo-rosticceria” con la possibilità di prepararsi il pasto da se con prodotti freschi cucinati a rotazione all’interno delle cucine dei supermarket o rifornite dall’esterno. In questo caso si trova un po’ di tutto e la propria schiscetta può contenere quello che si vuole pagando a peso.

cibo prontoLa tendenza che negli Stati uniti in questo momento però non conosce rivali, e’ tutto quello che ruota intorno al biologico. Dal TV dinner degli anni 70 ecco la lunch box con pasti vegani, bilanciati, equilibrati, biodinamici, biodegradabili e chi più ne ha più ne metta. Le attività che ruotano intorno al food consapevole crescono come la parietaria a Genova.  Se poi ci mettiamo il servizio delivery gli americani sono disposti a spendere anche 30 dollari per un piatto. Purché sia cibo pronto, preparato con i prodotti della farm e portato a casa. Il piatto e’ composto solitamente da semi di lino, bacche di goji, tofu, verdure e cereali a rotazione. Cibo pronto recapitato  in comodi recipienti ecosostenibili e  il corriere che lo recapita e’ ovviamente vestito con abiti di canapa ed e’ in sella alla bicicletta….

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