Ci sono luoghi che segnano una via, a volte un quartiere, in alcuni casi una città e costituiscono delle oasi di ristoro. Viene in mente La Tartana di Boccadasse, ma tanti altri, a cui si aggiunge infine la chiusura, forse definitiva del Bar Lino, alla confluenza fra via Caffa e via Alimonda.
Caffa, la colonia genovese in Crimea; Alimonda, un importante prelato morto in Genova Albaro. Vicino, una chiesa in fronte alla piazza, trasferita qui dalla via Giulia al momento della creazione di Via XX Settembre (a Genova le chiese e le fontane hanno le rotelle) Lì vicino Bar Lino, un punto di riferimento per quelle giornate che finivano un po’ così… e per risollevarsi il morale erano sempre disponibili all’esterno degli sgabelli per fare sera con in mano un aperitivo affiancato da patate fritte artigianali e/o saporiti ravioli (un must della casa che tutti ricordano).
Negli anni Sessanta apre questo locale, inizialmente senza pretese, che poi, grazie all’artigianalità del signor Lino e del figlio Giulio che ne segue le tracce, si guadagna il titolo di “Tempio degli Aperitivi Genovesi”. Giulio in particolare diventa un barman con i controfiocchi e l’aperitivo viene affiancato da una robusta offerta di prodotti locali, come panissette, frisceu, altre delizie stuzzicanti e varie.
Oggi li chiamano “apericena”, ma da Lino l’aperitivo era qualcos’altro, una cultura del cazzeggio, del lasciare per un attimo da parte le storture della giornata e pensare egoisticamente a se stessi, solo per un attimo, magari prima di tornare a casa.
Poi, come sempre succede, molta innovazione. Come fa notare il giornalista Marco Benvenuto, da anni studioso della cucina del buon mangiare e del buon bere a Genova, fu Gino Cairoli ad inventare qui il “Negroni Special”, realizzato con il Biancosarti al posto del Gin. Grazie al minor tasso alcoolico questa realizzazione attecchì un poco ovunque in Genova, in particolare nei night club, un tempo molto copiosi in città.
Per ora, come si dice dalle nostre parti, il Bar Lino ha “calato le serrande”. Chi vivrà, vedrà… stiamo allegri!
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