Toblerone: noblesse oblige o..? Si chiede Alberto Podestà

NOBLESSE OBLIGE O DIVERTISSEMENT!?

Oggi tra il serio e il faceto parliamo di una delle più iconiche barrette di cioccolato.
Più ancora che nel prodotto la sua originalità sta nel packaging, nella forma e nel logo, visto che il suo font creato appositamente nel tempo è stato riconosciuto come “Carattere Toblerone”.
A idearla il fondatore stesso dell’azienda Theodor Tobler.
A dire il vero un po’ meno originale nel nome visto che non è altro che la crasi delle parole Tobler e Torrone e qui da italiani incassiamo direi con soddisfazione.
I riferimenti che l’hanno ispirato sono come in molte storie di successo diversi e divertenti.
Secondo le fonti più istituzionali la Musa ispiratrice sarebbe stata una montagna e in particolare il Cervino o per meglio dire, visto che siamo dal versante svizzero, il Matterhorn.
La skyline piramidale del massiccio è appunto il design che distingue il prodotto.
Al centro della montagna un orso, un chiaro tributo alla città di Berna la capitale elvetica conosciuta come la “Città degli Orsi”.
Sempre secondo i più informati la presenza dell’urside testimonierebbe anche uno degli ingredienti principali della barretta ovvero il miele che come si sa è il nettare prelibato dagli stessi animali.
E fino a qui ci siamo attenuti alle versioni ufficiali, aggiungo ritenute le più veritiere, poi arriviamo a quelle che ho inizialmente definito “divertenti” ossia quelle legate agli aspetti più intimi di Theodor e alle sue sfrenate passioni per le ballerine delle Folies Bergère di Parigi.
In questo caso mi permetto di insinuare che essendo le più confidenziali potrebbero essere anche verosimili.
I colori del marchio non sarebbero altro che il colore degli abiti di scena delle ballerine e la forma a piramide, (tenetevi forte) sarebbe riconducibile alla “Piramide Umana” una formazione stilistica del corpo di ballo!
Certo questa versione sarebbe, soprattutto per l’epoca e la diffusa civiltà calvinista di certa imprenditoria elvetica, una vera e propria provocazione.
Ma a noi che piacciono le cose belle sono sicuro che le accettiamo gradevolmente entrambe.
Buona Cucina