Mauro Salucci è nato a Genova. Laureato in Filosofia, sposato e padre di due figli. Apprezzato cultore di storia, collabora con diverse riviste e periodici . Inoltre è anche apprezzato conferenziere. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive di carattere storico. Annovera la pubblicazione di “Taccuino su Genova” (2016) e“Madre di Dio”(2017) e “Forti pulsioni” (2018) dedicato a Niccolò Paganini. ULtimo arrivato il libro dedicato ad un sestiere genovese importante come quello di ” Portoria e Molo”. Mauro Salucci lo potete anche leggere su SALUCCI SUL WEB.
La Liguria non è maschilista, nè sessista. Ecco nascere così la prosciutta. Si seleziona la coscia suina di migliore qualità, di stinco e zampino, magra e privata di osso. Lasciata macerare in salamoia in una vasca d’acciaio rigirandola periodicamente e puntualmente.
Dopo questa settimana di limbo, la coscia viene lavata e poi irrorata con spezie. Poi viene lasciata a riposare in un ambiente non freddo per un paio di mesi non al buio ma nella penombra. Poi per altre tre volte ripassata di spezie e grasso per fare penetrare i sapori nella coscia. Sono fondamentali la giusta temperatura, l’uso degli aromi e la lontananza da luci vivaci. Dopo sette mesi la prosciutta è pronta per adornare i tavoli, spesso giocandosela e vincendo la battaglia con il cosciotto maschile. La zona principe di questo appetitoso ed originale salume è la zona di Castelnuovo Magra, nello spezzino, a pochi chilometri di confine con Massa Carrara. La Val di Vara, con la sua agricoltura ed allevamento di nicchia, in condizioni geografiche difficili, poca pianura e tanta collina e montagna garantisce questa ed altre specialità che sanno di antico e, speriamo, di eterno.